Bulgaria
IDEA PROGETTUALE 2011 – 2012
L’idea progettuale è volta a sostenere i bambini esclusi e “invisibili”, quelli che vivono negli orfanotrofi della Bulgaria: Istituto “Casa per cure medico-sociali per bambini” di Yambol e Pazardjik.
CONDIZIONI SOCIO AMBIENTALI
Nel Paese in generale si assiste a una grave forma di povertà. L’economia bulgara era strettamente legata all’economia dell’Unione Sovietica. Il crollo di questo sistema ha portato con sé grossi problemi sociali, con un notevole incremento della miseria e della disoccupazione. La redditività nazionale é basata prevalentemente sull’attività agricola, ad esclusione di Sofia e poche altre città situate sul Mar Nero. Si notano gli sforzi fatti nella città di Sofia perché diventi una città di tipo europeo e gli abitanti stessi si integrino velocemente con il resto dell’Europa. Accanto a palazzoni grigi si iniziano a vedere nuove costruzioni di stampo occidentale, con negozi, bar e ristoranti simili ai nostri, anche se non si trova la varietà di prodotti che caratterizza la nostra società.
CONDIZIONI DEGLI ISTITUTI
Tra i problemi che la Bulgaria si trova ad affrontare, vi è anche la questione legata agli Istituti per Minori, una pesante eredità del passato che in alcuni casi si ripercuote in modo drammatico sui bambini, prime vittime della povertà, destinati al dramma dell’abbandono. I minori che sono stati abbandonati dalle loro famiglie vivono in orfanotrofi statali, alcuni dei quali molto grandi e con poche risorse economiche. All’interno di queste strutture, infatti, spesso mancano le condizioni elementari per garantire loro un’esistenza dignitosa.La Bulgaria si trova nel mezzo di una grossa sfida, da risolvere con urgenza e in modo strutturato. I primi progressi della strategia nazionale sulla deistituzionalizzazione sono stati compiuti, infatti, sono stati realizzati i piani individuali di 1.797 bambini con disabilita’, mentre 315 di essi ricevono una cura alternativa. Restano però da compiere ancora molti passi, preso atto che in Bulgaria vivono 6.226 (dati al 31 dicembre 2011) bambini che vengono ospitati in 127 (dati al 31 dicembre 2011) istituti per minori fuori dalla famiglia. Tra questi anche i bambini con bisogni speciali e gli “orfani sociali”. Gli istituti sono spesso collocati al di fuori delle comunità locali, ai margini della società civile, e al loro interno mancano le condizioni elementari per garantire ai minori un’esistenza serena. I bambini crescono soli, senza l’affetto e l’amore di una famiglia. L’adozione internazionale rappresenta un’occasione di inserimento familiare. La maggior parte dei bambini dichiarati adottabili é di origine rom o di etnie turche, una minoranza ha origine slava. Tutti i bambini adottabili si trovano in istituti piuttosto affollati (100-150 ospiti) suddivisi per fasce di età: da zero a quattro anni, da quattro a sette anni e infine da sette a diciassette anni e mezzo. Come è stato già detto, recentemente si è evidenziata in Bulgaria una maggiore volontà politica di aiutare i bambini abbandonati ma la situazione non è facile per la mancanza di mezzi umani e finanziari.
CONDIZIONI IGIENICO SANITARIE DEI BAMBINI
I bambini presentano i classici sintomi di abbandono, con ritardi psicomotori reversibili, una costituzione fisica più gracile della norma, dovuta al fatto che beneficiano di una alimentazione essenziale. Per essere considerati in stato di abbandono, e quindi adottabili, i bambini devono superare il giudizio di una commissione apposita. Prima di inoltrare una proposta di abbinamento a una famiglia straniera sono valutate tutte le possibilità di accoglienza del minore in famiglie locali.
OBIETTIVO GENERALE DEL PROGETTO
Tra gli obiettivi di sviluppo del Millennio, sottoscritti nel 2000 dai 189 Stati membri delle Nazioni Unite, l’ottavo dice espressamente: “Sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo” e Il Gruppo di Volontariato “Solidarietà” vuole dare un contributo affinché questo obiettivo venga perseguito nelle sue linee generali.
Sintesi degli obiettivi specifici del Progetto suddiviso per anni
Anno 2011: Ristrutturazione dell’Istituto di Yambol
È un Istituto previsto per 120 bambini da 0 a tre anni. Si tratta soprattutto di bambini con problemi sanitari, minori provenienti da famiglie di numerosa prole i cui genitori sono tutelati dal Regolamento per l’applicazione della legge di assistenza sociale. E’alta la percentuale dei bambini con malformazioni congenite, gravi malattie neurologiche e peso basso alla nascita. C’è anche un’unità detta residenziale che ospita 3 gruppi di bambini sani da 12 a 15 bambini per gruppo.
I fondi stanziati dal G.V.S. sono stati in particolare destinati alla ristrutturazione dei locali che versavano in pessime condizioni. Essi sono stati impiegati per rifacimento pavimenti, tinteggiatura, sostituzione di infissi per i Reparti dei neonati e dei bambini che si trovano in condizioni molto gravi, spesso malati di encefaliti, giacenti da soli nei loro lettini.
Con la propria opera il G.V.S. ha assicurato migliori condizioni di vita, calore, maggiore conforto e pulizia.
Alcuni bambini che vivevano nell’Istituto di Yambol sono stati adottati per il tramite del G.V.S.
Anno 2012: Acquisto attrezzature Istituto di Pazardjik
L’Istituto è destinato a circa 50 bambini da 0 a 3 anni. I bambini sono suddivisi in 4 gruppi, ciascuno con 12- 13 bambini. Due dei gruppi sono composti da lattanti e gli altri due da bambini la cui età è compresa tra un anno e mezzo e tre anni. In questo istituto non c’è un’unità a parte per bambini malati, anche se ve ne sono, al fine di evitarne l’isolamento e favorirne l’integrazione.
L’edificio che ospita la “Casa per cure medico-sociali per bambini” di Pazardjik è fatiscente. La città si trova a sud e durante l’estate fa molto caldo. Da qui il fabbisogno dei condizionatori d’aria. Lo scopo era di assicurare normali condizioni di vita. Sempre per via delle alte temperature, su proposta della Direttrice dell’Istituto, sono state acquistate le attrezzature per i bagni e i giochi con acqua installate nel cortile. Le attrezzature ad ossigeno sono state destinate ai bébé.